VENDITE SU VINTED EBAY…


  • La direttiva europea DAC7 e la recente sentenza della Cassazione ridefiniscono i confini tra vendita occasionale e attività d’impresa

  • piattaforme come Vinted, eBay, Subito, Wallapop sono diventate ormai il luogo naturale dove molti privati vendono vestiti usati o oggetti

  • Finché restiamo nell’ambito  vendita del proprio usato, l’operazione non genera un reddito tassabile e non richiede alcun adempimento particolare

  • Il quadro cambia se le transazioni diventano numerose e ripetute nel tempo, l’attività assume a tutti gli effetti connotati imprenditoriali e, con essi, arrivano obblighi fiscali e contributivi

  • Quando l’attività diventa sistematica: se le vendite sono frequenti, organizzate, ripetute su più periodi d’imposta e magari riguardano beni acquistati con l’intenzione di rivenderli, allora l’elemento dell’abitualità fa emergere un reddito d’impresa. In tal caso non basta più il profilo “privato”: serve partita IVA, una corretta qualificazione ai fini IVA e l’adempimento di tutti gli obblighi conseguenti.

  • La direttiva DAC7 impone invece alle piattaforme digitali di comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati dei venditori che, nell’anno, superano almeno una delle due soglie:

  • più di 30 vendite concluse

  • incassi superiori a 2mila euro.

  • i marketplace inviano nominativi, volumi e corrispettivi incassati, e il Fisco può incrociare quelle informazioni con le dichiarazioni presentate

  • La sentenza n. 7552/2025 della Cassazione afferma che un privato che, per più anni, effettua un numero elevato di vendite online può essere qualificato imprenditore ai fini fiscali, bastano un'organizzazione minima e la continuità delle operazioni. La Cassazione nella sua sentenza invita a guardare alla sostanza economica: se l’attività genera un vantaggio stabile e ripetuto, la cornice giuridica va adeguata.

  • i proventi non si considerano più occasionali, ma rientrano tra i redditi d’impresa con tutto ciò che ne deriva: obbligo di apertura della partita IVA se non già presente, corretta fatturazione (o certificazione dei corrispettivi, a seconda dei casi), applicazione dell’IVA quando dovuta, iscrizioni previdenziali e presenza in dichiarazione.