· l'aliquota
della cedolare secca è incrementata al 26%, limitatamente
all'ipotesi di destinazione alla locazione breve di più di un
appartamento
● la
possibilità di applicare la cedolare al 21% resta valida in
caso di locazione breve di un solo appartamento che dovrà
essere individuato dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi
● potranno quindi ancora applicare l’aliquota
del 21% coloro che concedono in locazione breve solo una unità e
coloro che ne concedono in locazione più di uno ma con riferimento ad un
immobile a scelta del contribuente
● si definiscono “brevi” i contratti di locazioni riguardanti immobili ad uso abitativo di durata non superiore a 30 giorni, comprensivi anche di fornitura di biancheria, di pulizia dei locali e di connessione wi-fi. Si tratta di contratti che non hanno obbligo di registrazione
●
si possono, quindi, verificare tre
diverse ipotesi:
a) la prima è quella del contribuente che
concede in locazione breve una sola unità immobiliare e che, se sceglierà
il regime della cedolare secca, applicherà al reddito che ne deriva l’aliquota
del 21%;
b) il secondo caso è quello del contribuente che
concede in locazione breve più di una unità immobiliare ma meno di 5
(quindi 2, 3 o 4), il quale, se il contribuente sceglierà la cedolare secca, su
una delle unità (a sua scelta) applicherà l’imposta sostitutiva del 21%
mentre sulle altre applicherà quella del 26%;
c) la terza ipotesi è quella del contribuente che
concede in locazione più di quattro unità immobiliari per il quale
l’attività si intenda svolta nell’esercizio di impresa e si rende, quindi, necessaria
l’apertura della partita Iva e l’iscrizione nella gestione previdenziale.