CEDOLARE SECCA, SCONTRO CASSAZIONE E AdE


  • le pronunce 12076 e 12079 depositate giovedì 8 maggio ribadiscono – e citano – la sentenza 12395 del 7 maggio 2024, che per prima aveva affrontato la questione

  • secondo la suprema corte le caratteristiche dell’inquilino non possono impedire l’opzione per la cedolare secca sulle locazioni abitative

  • ad oggi non è possibile optare per la cedolare secca con il modello RLI online al momento della registrazione quando l’inquilino è un’impresa visto l’impostazione dell’Agenzia delle entrate

  • se l’Agenzia cambierà il proprio orientamento e il sistema verrà modificato, i locatori potranno optare liberamente

  • chi vuol scegliere la cedolare per un nuovo contratto pur avendo come inquilino un’impresa, deve adottare uno degli espedienti già suggeriti da operatori:

  • registrare il contratto in tassazione ordinaria, pagare l’Irpef e le altre imposte per il primo anno, poi optare per la cedolare dalla seconda annualità (oppure, chiedere il rimborso dell’imposta di registro appena versata alla registrazione e impugnare il diniego di rimborso)

  • registrare il contratto con il modello RLI telematico e allegare un file che, oltre al contratto, contiene anche una dichiarazione firmata in cui si manifesta l’impossibilità di esercitare l’opzione per via dell’errore bloccante del software e si ribadisce la volontà di esercitare

  • tentare di registrare il contratto con il modello RLI cartaceo con opzione, sperando che l’ufficio territoriale lo accetti

  • inviare via Pec all’ufficio una scansione del modulo RLI compilato con l’opzione, così da superare il blocco telematico

  • naturalmente, finché l’Agenzia non avrà rivisto il proprio orientamento, l’opzione comporterà il rischio di contestazioni e contenziosi