l’obbligo riguarda le associazioni, le fondazioni, le Onlus e tutte le ditte individuali e le società iscritte al Registro Imprese
l’obbligo scatta solo nel momento in cui gli enti menzionati abbiano ricevuto contributi pubblici per una cifra pari o superiore a 10.000 euro
il riferimento è l’esercizio finanziario precedente, cioè il periodo che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023
i soggetti obbligati che hanno superato il limite indicato devono pubblicare le informazioni richieste, entro il 1° luglio 2024 (la scadenza è fissata al 30 giugno 2024 ma quest’anno è domenica)
ai fini della pubblicazione occorre tener conto dei contributi “effettivamente erogati”: ciò significa che vanno conteggiate solo le somme che l’ente ha effettivamente incassato nel corso dell’esercizio finanziario 2023 e non quelle che sono state solamente stanziate dall’ente pubblico ma non ancora incassate dall’organizzazione
le informazioni devono essere pubblicate in modo schematico e comprensibile per il pubblico, individuando come necessarie le seguenti voci:
denominazione e codice fiscale del soggetto ricevente;
denominazione del soggetto erogante;
somma incassata (per ogni singolo rapporto giuridico);
data di incasso;
causale (cioè la descrizione relativa al motivo per cui tali somme sono state erogate: ad esempio, come “liberalità” oppure come “contributo in relazione ad un progetto specifico presentato dall’ente”)
le informazioni devono essere pubblicate sul proprio sito internet oppure su “analogo portale digitale”
la circolare ministeriale n. 2 dell’11 gennaio 2019 ha ammesso, per le organizzazioni che non hanno il sito internet, la possibilità di utilizzare la pagina facebook dell’ente
qualora l’organizzazione non avesse nemmeno la pagina Facebook, l’obbligo può comunque essere adempiuto pubblicando i contributi sul sito internet della rete associativa alla quale l’ente aderisce
è prevista, sia per associazioni/fondazioni/Onlus che per le società, in prima battuta una sanzione economica pari all’1% degli importi ricevuti, con un importo minimo di 2.000 euro